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              |  Mostre 
              personali 1976 |  
              | 1970-72 | 
              1975 | 
              1976 | 
              1981 |
              1987 | 
              1988 | 
              1988-98 |
              1998-2007 |  
              | I silenzi di Enna in Germania |  
              |  |  
              | Freiburg |  
              | Dopo la mostra Enna dei silenzi, torna, per un breve periodo, Arte 
              in via Castagna, che conferma il successo della prima edizione 
              dell’anno precedente (1974 ), creata con lo scopo di avvicinare 
              l’uomo della strada all’arte. Segue, nel 1976, una mostra 
              itinerante di grafica che viene applaudita a Spoleto, Perugia, 
              Urbino e Assisi. Questa passeggiata fuori dall’Isola invita i due amici Cacciato e 
              Prestipino a portare
 i silenzi arcaici, come li definisce Salvatore Mocciaro, a 
              Freiburg e a Lorrach, in Germania. Tema comune ai due artisti: 
              propagare le mute lamentele della maggioranza siciliana.
 I due artisti si presentano con soggetti di scottante attualità 
              che gli Ennesi hanno già meditato all’interno della Torre di 
              Federico II. Migrazione, lavoro bracciantile, lavoro minorile, 
              lavoro in miniera. Analisi delle condizioni socio-economiche e 
              etiche della Sicilia. Urbanistica, spazio storico nelle 
              rivendicazioni delle libertà e dei diritti dell’uomo.
 
 Lorrach
 Alcune settimane dopo, aprile-maggio, questa stessa mostra si 
              trasferisce da Freiburg a Lorrach.La mostra provoca una reazione socio-politica che nasce dalle 
              scene presentate dai due pittori. I visitatori siciliani di 
              Lorrach, le cui osservazioni sono largamente commentate dalla 
              stampa locale, sono in preda alla nostalgia di un passato glorioso 
              della loro terra d’origine. Riconoscendosi facilmente nelle 
              espressioni contestatarie dei due artisti, si augurano che Enna, 
              anche se per secoli è stata la schiava dei padroni di turno, possa 
              ritornare a essere la città feconda di bellezze e di benessere di 
              una volta.
 “Con forti colori meridionali, scrive il Badische Zeitung del 27 
              aprile 1977, Prestipino dipinge gli uomini nei loro avventurosi 
              viaggi all’interno delle miniere di zolfo; le donne che ritornano 
              dai pesanti lavori dei campi; giovanotti che sono costretti a 
              guadagnarsi da vivere lavorando. Dai suoi quadri risulta la pietà 
              delle famiglie che con lo sguardo fisso lontano vedono partire 
              mariti e figli in cerca di lavoro all’estero”.
 Nelle scene di emigrazione, Gesualdo trasferisce, in modo alquanto 
              drammatico, tutta la sua dura esperienza di un soggiorno 
              all’estero che egli stesso qualifica umiliante.
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